Riflessioni sul Vangelo della Messa del 30 Marzo 2025 redatte dal Canonico Monsignor Giuseppe Trapani.
Cari fratelli e sorelle, in questa Domenica di Quaresima, la Liturgia ci invita a “rallegrarci” per la Pasqua ormai vicina così come si rallegrarono gli Israeliti che celebrarono la loro ..
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Gesù gli dice: «Alzati, prendi la tua barella e cammina» (v. 8). «All’istante quell’uomo guarì» (v. 9). Ci fa pensare l’atteggiamento di quest’uomo. Era malato? Sì, forse, qualche paralisi aveva, ma sembra che poteva camminare un po’. Ma era malato nel cuore, era malato nell’anima, era malato di pessimismo, era malato di tristezza, era malato di accidia. Questa è la malattia di quest’uomo: “Sì, voglio vivere, ma…”. E la sua risposta non è: “Sì, voglio essere guarito!” No, è lamentarsi: “Sono gli altri che arrivano prima, sempre gli altri”. La risposta all’offerta di Gesù per guarire è una lamentela contro gli altri. E così, trentotto anni a lamentarsi degli altri. E non facendo nulla per guarire. E pensiamo anche a noi, se qualcuno di noi ha il pericolo di scivolare in questa accidia. Questo è un peccato che il diavolo può usare per annientare la nostra vita spirituale e anche la nostra vita di persone. Che il Signore ci aiuti a capire quanto brutto e quanto maligno è questo peccato.
Il 1 Aprile si ricorda un Martire siciliano, Sant'Alessandro . " Nativo della Sicilia, come suggerisce il suo nome, Sant'Alessandro entrò a far parte del convento mercedario di Palermo. In seguito, venne trasferito al convento di Bonaria a Cagliari, dove si dedicò alla vita religiosa con fervore e dedizione.Spinto da un profondo senso di fede e carità, Sant'Alessandro si offrì volontario per una missione di redenzione in terra africana. Il suo obiettivo era quello di riscattare gli schiavi cristiani dalle mani dei musulmani, offrendo la propria libertà in cambio della loro.Tuttavia, la sua nobile missione venne tragicamente interrotta. Uno schiavo rinnegato lo accusò ingiustamente di apostasia, un crimine punibile con la morte in terra islamica. Sant'Alessandro venne arrestato e condotto davanti al re Muley Maomet di Tunisi.Nonostante le torture e le pressioni subite, Sant'Alessandro rimase saldo nella sua fede cristiana, rifiutando di abiurare. Il re, infuriato dalla sua resistenza, ordinò che fosse bruciato vivo davanti al palazzo reale come esempio per gli altri cristiani. Sant'Alessandro morì martire nel 1317, diventando il primo martire del convento di Bonaria. La sua eroica testimonianza di fede e il suo sacrificio per la redenzione degli schiavi cristiani lo hanno reso un esempio di santità e di dedizione al Vangelo." ( Santi e Beati )